I vostri amici animali possono sviluppare la cattiva abitudine di ingerire oggetti di svariata forma e natura. Non è infatti raro per il veterinario trovarsi alle prese con casi di ingestione di corpi estranei da parte sopratutto di cani e gatti.

Questi oggetti, propriamente definiti “corpi estranei” possono essere di diverso tipo, ad esempio gli stessi giocattoli dei vostri pet (ingeriti parzialmente o totalmente), palline, aghi (con e senza filo), frammenti di tessuto (tende, calzini), fili per cucito, tappi di plastica e metallo, collari, bastoncini per spiedini e chi più ne ha più ne metta.

Da non sottovalutare poi l’ingestione di ossa, ritenute anch’esse dei corpi estranei, possono causare sia lacerazioni (nel caso delle ossa taglienti) che occlusioni (nel caso di ossa sminuzzate).

Ingestione di corpi estranei: cosa può accadere?

Tanto gli oggetti quanto le ossa possono ”fermarsi” nei vari tratti dell’apparato gastroenterico o, più raramente, possono venire inalati, causando ostruzione, parziale o totale, delle vie respiratorie, con conseguente sintomatologia respiratoria diversa a seconda del tratto dell’albero respiratorio interessato.

L’ingestione di corpi estranei che giungono nell’apparato digerente possono fermarsi in esofago, stomaco o intestino, causando occlusione (parziale o totale), perforazione o lacerazione del tratto interessato, con gravi ripercussioni sulla salute del nostro amico. In molti di questi casi si riscontra la necessità di intervenire per asportare il corpo estraneo, tramite l’ausilio dell’endoscopia o nella massima parte dei casi, mediante intervento chirurgico.

È di massima importanza non attendere per la presentazione del paziente in clinica, perché un corpo estraneo può causare necrosi, perforazione o lacerazione del tratto interessato, con conseguenti peritonite e sepsi, tutti fattori che rendono più critico l’intervento chirurgico e quindi più remota la possibilità di un ritorno funzionale alla normalità, nonché della sopravvivenza del paziente.

Il personale medico sarà in grado di effettuare l’iter diagnostico adeguato al singolo paziente, e suggerire la terapia più idonea, caso per caso (terapia medica, endoscopica o chirurgica).